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E' piu' comodo aver fede che pensare

E' piu' comodo aver fede che pensare

Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 05/04/2015 15:31:14

Cosa significa “avere Fede”? Per gli osservanti la religione cattolica, la risposta arriva dalla Bibbia: “La fede è certezza di cose che si sperano e dimostrazione di realtà che non si vedono (Ebrei 11:1)

Avere fede significa quindi avere certezza di un concetto vacuo come la speranza e avere totale fiducia in ciò che non può essere dimostrato con prove concrete. E’ il concetto più astruso che la mente umana possa aver anche solo immaginato, eppure è il criterio più accettato da miliardi di persone che abitano il pianeta Terra che forse, proprio per una totale incapacità di comprenderne la valenza, fanno proprio questo dogma senza però trascendere la parola.

Se si facesse l’estremo sforzo di generare un pensiero, un’idea propria, un dubbio, ci si accorgerebbe immediatamente dell’assurdità del concetto di Fede che porta il credente nella situazione parossistica di porsi nella condizione di accettazione assoluta di qualcosa che è una mera speranza e che mai nessuno concretizzerà con elementi reali.

D’altronde, nell’elementarità del pensiero umano, cosa c’è di meglio che lasciarsi andare totalmente al mistero della Fede senza doversi prendere l’incarico di generare un pensiero proprio che a sua volta genererebbe dubbi e di conseguenza porrebbe un limite alla possibilità che la speranza possa porre fine al dubbio di esistere?

Papa Benedetto XVI durante un’udienza generale in Piazza San Pietro disse: “La fede è un “dono soprannaturale”, ma anche un libero atto dell’uomo che decide consapevolmente di affidarsi all’amore di Dio, che cambia la vita. Avere fede è un dono di Dio e un atto di libertà dell'uomo”.

Attenzione però, perché la libertà di cui si parla nulla ha a che fare con il concetto di Libertà dell’individuo quanto con quello di “liberazione” da qualsiasi responsabilità che l’essere umano dovrebbe avere nei confronti di se stesso e della propria capacità critica. La religione di fatto, attraverso il mistero della Fede, “libera” dalla responsabilità di formarsi un’idea, di far proliferare il dubbio, di doversi prendere carico di riflessioni profonde e di dover ammettere che credere nella speranza significa cedere la propria esistenza al mondo dell’ignoto. E’ il più sconcertante ossimoro della storia dell’uomo. Credi ciecamente nella speranza e accetta che ciò che non sarà mai concreto sia l’assoluta verità.

Per chi come me non riesce a lasciarsi andare alla comodità della verità assoluta imposta da qualcun altro, e con l’unica certezza che questa “verità” non avrà mai conferma attraverso la concretezza, tutto ciò appare sconvolgente da un lato e assolutamente inaccettabile dall’altro. Il grande mistero della vita in questo modo viene ancor più esasperato  e rende gli esseri umani ancor più assoggettati ai criteri imposti da altri esseri umani che hanno ben capito come manipolare la mente umana.

Lo stesso concetto può essere applicato ad altri ambiti dell’esistenza. Basti pensare alla vita sociale che è gestita da altre persone che fanno parte del mondo della politica. Se gli individui non fossero stati condotti ad accettare il “mistero della fede” e se questo concetto non fosse entrato a far parte del DNA umano, nessuno avrebbe mai potuto realizzare gli scempi che siamo costretti a subire e questo perché gli individui sarebbero stati lasciati liberi di utilizzare la capacità critica per formarsi un’opinione.

D’altronde l’essere umano, che genericamente non ambisce di arrovellarsi il cervello per trovare soluzioni ai tanti interrogativi che lo assillano, trova più comodo aderire ciecamente a qualcosa di preconfezionato, soluzioni per ogni problema da tirar fuori al momento opportuno. E’ più comodo credere a qualcuno o a qualcosa di esterno piuttosto che ascoltare se stessi e provare a dare risposta ai propri dubbi. E’ così che si sono formati i grandi poteri umani. E’ grazie a questo andamento mentale che sono state rese possibili situazioni al limite dell’accettabile che vengono metodicamente “dimenticate” dalle masse per non dover correre il pericolo di generare una riflessione.

Chi si concede totalmente al mistero della Fede, perde il senso della vista e dell’udito. Perde il controllo della propria mente e manda il cuore in vacanza sapendo che qualcun altro si occuperà di vedere e sentire per suo conto. Si affida totalmente alla fede dell’incertezza e attraverso essa crede di aver trovato ogni risposta. E’ quantomeno bizzarra come soluzione.

In quanti di costoro che si “liberano” di ogni responsabilità personale a formarsi un’opinione ricorda i misfatti della Chiesa nella Storia dell’uomo? In quanti di costoro ricordano che per difendere l’ortodossia, la Chiesa ha compiuto genocidi giungendo anche alla pratica della tortura per imporre il mistero della Fede? E ancora, in quanti al giorno d’oggi comprendono pienamente come la vita umana viene costantemente gestita e manipolata dalla politica, dal mondo dell’economia e dell’industria e dalle lobby che sanno perfettamente come, malgrado la comprensione di certi accadimenti, l’essere umano non sia in grado di capire pienamente come non è lasciato libero di esistere?

Avere fede è l’atto meno liberatorio che l’individuo possa imporre a se stesso. E’ una soluzione di comodo che giova a non esercitare alcun tipo di scelta, a non dover utilizzare energia per far scaturire un ragionamento individuale. E’ la gabbia mentale che tutto toglie, tutto impone e nulla chiarisce. E’ il tesoro di chi sopravvive e teme di vivere. E’ il successo di chi ha compreso come rendere schiava di se stessa l’intera umanità, perché se ti ficcano in testa che sei tu a decidere di aver fede, risalire ai colpevoli diviene impossibile.

Sei tu che hai scelto di accettare il più grande compromesso umano: credere al di la della realtà, al di la dei fatti, senza aver alcuna necessità di prove concrete. Sono le stesse ragioni per cui in molti furono arsi sui roghi. Erano le stesse persone che avevano avuto l’ardire di dimostrare coi fatti cose che erano ritenute contrarie alla “fede” imposta dagli “uomini di Dio”. Già solo questo doveva portare tutti a liberarsi della comodità di abbracciare il mistero della Fede. Invece, si continua a credere alle parole e alle speranze e si è persa del tutto la capacità di pretendere concretezza, sia per ciò che riguarda la vita sia per ciò che riguarda la quotidianità. E' per questo che anche il mondo della politica continua strenuamente a promettere cose fondamentali per l'uomo che sono divenute ormai meno di una speranza. L'atto di Fede rende impossibile ribellarsi. A volte la comodità diviene scomoda. Liberarsene impossibile.

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